LA LANCIA DI ATTILA

CIMA DI LANZA – MONTE DELLA GROTTA DI ATTILA

SOTTO IL CHIARORE DI UNA NOTTE DI PLENILUNIO, ALCUNI FOLLETTI DELLA VALLE D ‘ INCAROJO DENOMINATI GURIUS, SI RIUNIRONO IN UNA VALLATA DALLA FORMA NATURALE DI ANFITEATRO NEL MONTE ZERMULA. I GURIUS, DALLE MINIERE, AVEVANO RICEVUTO IN DONO DAL DIO DELLA GUERRA UNA LANCIA ED UNA SPADA CHE LI AVREBBE RESI INVINCIBILI MA, PREFERENDO LA PACE, I FOLLETTI CELEBRARONO UN RITO DURANTE IL QUALE FECERO SEPPELLIRE TUTTI GLI OGGETTI BELLICI IN UN LUOGO SACRO. SPADE, LANCE, COLTELLI, FRECCE FURONO COPERTE DAI DETRITI PRODOTTI DALLO SCAVO DELLE MINIERE. IL QUANTITATIVO ERA TALMENTE ENORME CHE L’ ANFITEATRO NATURALE PRESE LA FORMA DI UNA COLLINA.

LA SEGRETEZZA DEL RITO NON FU MANTENUTA, LA LEGGENDA DELLE ARMI MAGICHE SEPOLTE IN CARNIA SI DIRAMO’ IN TUTTA EUROPA, TRA QUESTI OGGETTI ESISTEVA LA SPADA DI MARTE CHE AVREBBE AVUTO LA CAPACITA’ DI RENDERE INVINCIBILE IL CONDOTTIERO CHE L’AVREBBE IMPUGNATA.

MITI, LEGGENDE, CREDENZE E SUPERSTIZIONI ESALTAVANO LE SAGHE DEI POPOLI NORDICI. LO STESSO ATTILA, RE DEGLI UNNI SOGNAVA DI RITROVARE LA SPADA LEGGENDARIA CHE LO AVREBBE RESO INVINCIBILE, PER QUESTO DECISE DI INVADERE L’ITALIA ATTRAVERSANDO LE ALPI CARNICHE. QUANDO IL CONDOTTIERO UNNO ARRIVO ‘ SUL LUOGO DELLA SEPOLTURA, DIEDE L’ORDINE DI SCAVARE. SOTTO TUTTI QUEI DETRITI, DELLE ARMI NON TROVO’ ALCUNA TRACCIA, SEMBRAVA SI FOSSERO SCIOLTE , L’UNICA AD AFFIORARE FU UNA LANCIA (LANZA).

LA LANCIA DIVENNE LEGGENDARIA, AVEVA LA CAPACITA’ DI ALLUNGARSI, DISTRUGGERE EDIFICI E MONTI E POTEVA TRAFIGGERE MOLTISSIMI SOLDATI IN UNA SOLA VOLTA. SECONDO LA LEGGENDA, RIUSCI’ A FAR CROLLARE LA TORRE NORD DI AQUILEIA, DURANTE L’ASSEDIO DELLA CITTA’.

L’INARRESTABILE MARCIA DI ATTILIA E GLI UNNI SI CONCLUSE A GOVERNOLO, NEI PRESSI DEL FIUME MINCIO, PERCHE’ ?

ESISTONO MOLTE IPOTESI, GIA’ INDICATE NELL’ARTICOLO “ATTILA LA LEGGENDA” , MA UNA NUOVA E FANTOMATICA TEORIA NON E’ STATA MAI PRESA IN CONSIDERAZIONE.

DURANTE I NEGOZIATI, ATTILA SI TROVO’ DI FRONTE AD UN PONTEFICE CON GRANDE PERSONALITA’ E SENZA PAURA, ADDIRITTURA CON ATTEGGIAMENTO PROVOCATORIO NEI SUOI CONFRONTI. LEONE I (DIVENUTO POI LEONE MAGNO) POSSEDEVA UN CROCIFISSO POSTO ALL’ESTREMITA’ DI UNA LUNGA LANCIA CHE SPAVENTO’ ATTILA QUANDO LA PUNTO’ VERSO TERRA.

IL CONDOTTIERO UNNO ERA MOLTO SUPERSTIZIOSO, TEMEVA LE PERSONE RELIGIOSE E LA POTENZA DELLE FORZE SOPRANNATURALI, FORSE, IN QUELL’ ISTANTE CREDETTE CHE L’ASTA DEL CROCIFISSO FOSSE STATA FORGIATA COL METALLO DELLA SPADA DI MARTE . QUEL GESTO LO INTIMORI’ E LO CONVINSE A RITORNARE IN PATRIA.

RIGUARDO A CHE COSA SIA SUCCESSO ALL’INTERNO DELLA TENDA, NON SONO STATE TROVATE FONTI STORICHE CHE CHIARISCANO L’ACCADUTO, IN OGNI CASO L’ARRESTO INASPETTATO DELLA MARCIA TRIONFALE DEGLI UNNI SI PUO’ CONSIDERARE UN VERO E PROPRIO “MIRACOLO”.

ATTUALMENTE PRESSO LA LOCALITA’ DI PAULARO E CASON DI LANZA (vedi anche articolo INCURSIONI TURCHE) , ESISTE UNA GROTTA CHIAMATA “LA GROTTA DI ATTILA”, RESIDUI DI FERRO SONO VISIBILI SUI SASSI DEL TORRENTE. IL CORSO D’ACQUA SCORRE FINO A RAVINIS NEI PRESSI DI UN CIMITERO CELTICO, SI TRATTA DI UN’ ACQUA CONTENENTE MINERALI FERRUGGINOSI.