OPITERGIUM TRA STORIA E MITO

“OPTERG”    ERA IL NOME DI   “ODERZO”  (CITTADINA IN PROVINCIA DI TREVISO) CHE   IN ANTICA LINGUA  PALEOVENETA SIGNIFICAVA “PIAZZA DEL MERCATO”. A TESTIMONIARE LA CULTURA PALEOVENETA IN QUESTA ZONA I RITROVAMENTI,   NEI PRESSI DI UNA COLLINETTA ARTIFICIALE LOCALIZZATA NELLA FRAZIONE DI COLFRANCUI,  DI UNA FORNACE ,  ALCUNI  FRAMMENTI DI CERAMICA,  TRE  FIBULE,  UN ANELLO  BRONZEO,  ALCUNE  OSSA BRUCIATE E LO SCHELETRO DI UN CAVALLO.  LA COLLINA E’ NOTA CON IL NOME DI “MUTERA DI COLFRANCUI” , FORSE UTILIZZATA  NELL’ANTICHITA’ COME OSSERVATORIO,  MENTRE LA SEPOLTURA DEI  CAVALLI  RAPPRESENTAVA UN RITUALE TIPICO NELLA CIVILTA’ PALEOVENETA.  LO STORICO STRABONE DESCRIVE   L’ OFFERTA SACRIFICALE – DA PARTE DEI VENETI –   DI UN CAVALLO BIANCO  IN ONORE DI DIOMEDE . LE   ESTENSIONI PIANEGGIANTI,  GLI AMPI E STERMINATI PASCOLI  DEL TERRITORIO VENETO   FAVORIRONO  LA DEDIZIONE  ALL’ ALLEVAMENTO DI EQUINI, IN PARTICOLARE DI CAVALLI DA CORSA.  FONTI STORICHE  MENZIONANO  LA PRESENZA DI CAVALLI VENETI NELLE COMPETIZIONI SPORTIVE DELL’ANTICA GRECIA E,  NELL’ANNO 440 a.C.  FECERO TRIONFARE LEONTO DI SPARTA  ALLA  OTTANTACINQUESIMA  OLIMPIADE . 

DURANTE L’ESPANSIONE DELLA REPUBBLICA DI  ROMA VERSO LE ZONE DEL NORD ITALIA, OPTERG NE  SUBI’ IL FLUSSO .’ INIZIO’    UN PACIFICO PROCESSO  DI ROMANIZZAZIONE .    NEL 148 a.C.  IL NOME DELLA CITTA’ VENNE LATINIZZATO IN  “OPITERGIUM”.   OPITERGIUM SITUATO  NEL  CROCEVIA TRA LA VIA POSTUMIA  CHE COLLEGAVA GENOVA AD AQUILEIA, E LA VIA  TRIDENTINA CHE  COLLEGAVA OPITERGIUM A  TRENTO (TRIDENTUM)  E POSTO  VICINO AL CORSO DEL FIUME LIA ,   DIVENNE UN CENTRO DI PRIMARIA IMPORTANZA DAL PUNTO DI VISTA COMMERCIALE, ARTIGIANALE E STAZIONE DI POSTA. COME ACCADDE AL ALTRE CITTA’ ROMANE SITAUATE A SETTENTRIONE ANCHE LA CITTA’ DI  OPITERGIUM  FU SACCHEGGIATA DAGLI UNNI GUIDATI DA ATTILA COME ACCADDE  AD  AQUILEIA,  JULIA CONCORDIA E ALLE  CITTA’   SITUATE NEL LORO TRAGITTO     NELL’  INVASIONE DATATA  452 d.C.  .

LA LEGGENDA DEL TESORO NEL POZZO E’ UN MITO CHE SI RISCONTRA ANCHE AD ODERZO (vedi articolo IL GRAAL SI FERMO’ AD AQUILEIA).  L’ EPISODIO SI VERIFICO’ PROPRIO DURANTE L’INVASIONE DEGLI UNNI. MENTRE L’ESERCITO BARBARO AVANZAVA VERSO OPITERGIUM, ALCUNI ANZIANI NASCOSERO IN UN POZZO (PUTEUM) GLI OGGETTI PREZIOSI CONSEGNATI DAI CITTADINI  AFFINCHE’ NON FOSSERO D’ INGOMBRO DURANTE LA FUGA E NELLO STESSO TEMPO PER PROTEGGERLI  DALLE RAZZIE DEGLI UNNI E, COME ACCADE PER ALTRE LEGGENDE SIMILI, SI ACCENNA ALLA PRESENZA DEL GRAAL TRA QUESTI OGGETTI.  QUESTO FATTO E’ TESTIMONIATO NEI CONTRATTI DI COMPRAVENDITA DEI TERRENI. NON CONOSCENDO L’UBICAZIONE DEL POZZO IN OGNI ATTO NOTARILE,  FINO ALLA FINE DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE, SI INSERIVA LA CALUSOLA  “IUS PUTEI”  CON LO SCOPO DI LEGITTIMARE  IL CESSIONARIO DEL TERRENO SE IL TESORO FOSSE STATO RIPORTATO ALLA LUCE.