LE LEGGENDE DI PASSO LANZA

IN FRIULANO “PAS DI LANCE” E’ UN LUOGO SUGGESTIVO E LEGGENDARIO SITUATO TRA LE VETTE DELLE ALPI CARNICHE DELLA VAL CHIARSO’, CIRCONDATO DAI MONTI “ZUC DE LA GUARDIA” E “CRETA DI AIP”, PERMETTE IL COLLEGAMENTO TRA LE CITTA’ DI PONTEBBA A EST E PAULARO AD OVEST.

L’ APPELLATIVO DI “LANZA” (LANCIA) SI INTRECCIA AD UNA SERIE DI ANTICHE LEGGENDE ALCUNE FANTASTICHE AMBIENTATE IN UN UNIVERSO PARALLELO, ALTRE LEGATE A FATTI STORICI REALMENTE ACCADUTI.

IN UN TEMPO INDEFINITO, LA VAL CHIARSO ‘ ERA ABITATA DA UN POPOLO DI FOLLETTI MINATORI, SI TRATTAVA DEI “GURIUS” O “GURIUZ” (VEDI ARTICOLO “ IL PICCOLO POPOLO ”). ESSI RICEVETTERO IN DONO DAL DIO DELLA GUERRA (LATINIZZATO COME MARTE), UNA SPADA, FORGIATA CON UN METALLO SCONOSCIUTO, FORSE PROVENIENTE DA UN ALTRO PIANETA O CON LO SMERALDO CHE SI STACCO’ DALLA FRONTE DI LUCIFERO, DURANTE LA BATTAGLIA TRA GLI ANGELI RIBELLI E QUELLI DI DIO, POI CADUTO SULLA TERRA. LA SPADA POSSEDEVA PROPRIETA’ MAGICHE CAPACI DI RENDERE INVINCIBILE IL POPOLO DEI GURIUS. MA SI TRATTAVA GENTE PACIFICA, DI MINATORI A CUI NON INTERESSAVA LA GUERRA NE’ DI IMPORRE IL LORO POTERE SU ALTRI POPOLI. ESSI SI RIBELLARONO ALLA VOLONTA’ DI MARTE DI IMPORRE NUOVE GUERRE QUALI OGGETTO DI MORTE E DISTRUZIONE. IN UNA LONTANA NOTTE DI LUNA PIENA, NEI PRESSI DI UNA VALLE DEL MONTE ZERMULA, ORGANIZZARONO UN CERIMONIALE DURANTE IL QUALE DEPOSITARONO TUTTE LE ARMI IN LORO POSSESSO, COMPRESA LA SPADA DI MARTE E, CON LA TERRA PROCURATA DAGLI SCAVI DELLE MINIERE, LE SEPELLIRONO. LA VALLE DALL’ ORIGINALE FORMA DI ANFITEATRO SI TRASFORMO’ IN UNA COLLINA.

MOLTI ANNI DOPO, NELL’ ANNO 452 d.C. UN POPOLO GUERRIERO NOMADE PROVENIENTE DALLA PANNONIA, OLTREPASSO’ LE ALPI CON LO SCOPO DI COLPIRE AL CUORE L’IMPERO ROMANO. LA PRIMA GRANDE CITTA’ AVAMPOSTO DI CONFINE ERA CITTA’ DI AQUILEIA, MA IL LORO CONDOTTIERO “ATTILA” PREFERI’ DEVIARE VERSO PASSO LANZA. ATTILA CONOSCEVA LA LEGGENDA DELLA “SPADA DI MARTE” E, PER LUI, ERA INDISPENSABILE IMPOSSESSARSENE PER POTER CONQUISTARE ROMA. FORSE, NON SI TRATTA DI UNA LEGGENDA, EGLI ERA MOLTO SUPERSTIZIOSO E SPESSO INTERPELLAVA SCIAMANI E INDOVINI PRIMA DI PRENDERE QUALSIASI DECISIONE. PROBABILMENTE ESSENDO A CONOSCENZA DI RACCONTI O SAGHE NORDICHE DOVE VENIVA MENZIONATA LA SPADA MAGICA DECIDE DI CERCARLA IN QUESTO LUOGO. ORDINO’ AGLI UNNI DI SCAVARE FINO AL MOMENTO IN CUI L’ ARMA VENISSE RIPORATA ALLA LUCE. NON LA TROVO’ E, DALL’ IRA, UCCISE IL SUO GIULLARE. SEMBRAVA CHE LE ARMI SEPOLTE DAI GURIUS SI FOSSERO SCIOLTE. GLI UNNI RIUSCIRONO, COMUNQUE, A TROVARE UNA LANCIA DOTATA DI PROPRIETA’ MAGICHE (LANCIA DI LONGINO?). LE CAPACITA’ DI QUSTA LANCIA DI PROLUNGARSI ED INFILZARE MOLTI NEMICI IN UNA SOLA VOLTA E DI DISTRUGGERE ROCCE, CI PORTA AD INTENDERE CHE SIA TRATTATA DI UN’ARMA PROVENIENTE DAL FUTURO O DA UNA CIVILTA’ SCONOSCIUTA; DALLA DESCRIZIONE POSSIAMO INTUIRE UN FUNZIONAMENTO PARAGONABILE AD UN’ARMA MODERNA A RAGGI LASER. SECONDO LA LEGGENDA ATTILA UTILIZZO’ LA LANCIA MAGICA DURANTE L’ASSEDIO DI AQUILEIA, DOPO IL LEGGENDARIO L’ EPISODIO DELLE CICOGNE (VEDI ARTICOLO “ IL TERRORE DEL FRIULI” ), UTILIZZANDOLA PER COLPIRE E DISTRUGGERE LA TORRE NORD DELLA CITTA’.

MAPPA DEL PERCORSO CHE CONDUCE ALLA GROTTA DI ATTILA

A POCHI CHILOMETRI DALLA LOCALITA’ DI CASON DI LANZA, PERCORRENDO IL SENTIERO 458 SI ARRIVA ALLA “GROTTA DI ATTILA”. SI RAGGIUNGE CALPESTANDO UN FONDO SASSOSO, SASSI DI FORMA ARROTONDATA, CHE TESTIMONIA L’ AZIONE LEVIGATRICE DI ANTICHI GHIACCIAI. L’ INGRESSO DELLA GROTTA HA UNA STRANA FORMA, COME SE SI TRATTASSE DI UN BUCO DI UNA SERRATURA DI UNA PORTA, PER QUESTO NUMEROSE FANTASIE RIPORTANO ALL’ ESISTENZA DI UNA PORTA DIMENSIONALE CHE SI PUO’ APRIRE SOLO CON UNA CHIAVE SOLO SE CONOSCIUTA. L’ INGRESSO E’ ALTO CIRCA 4 METRI, MENTRE LA LUNGHEZZA DELL GROTTA E’ DI CIRCA 450 METRI, IL CORRIDOIO INTERNO SI ASSOTIGLIA FINO A RAGGIUNGERE UNA LARCHEZZA DI 20/30 CENTIMETRI POI, L’ACQUA SI RIVERSA IN MOLTE GALLERIE SOTTERRANEE. IL COLORE DELL’ ACQUA ASSUME UN COLORE ROSSASTRO, PROBABILMENTE, DOVUTO ALL’ ESISTENZA DI MINERALI FERROSI NEL SOTTOSUOLO O, SECONDO LA LEGGENDA, DALLE ARMI SEPOLTE DAI GURIUS ORA SCIOLTE SOTTOTERRA O DA QUELLE ABBANDONATE DAI TURCHI.

L’ APPELLATIVO DI “GROTTA DI ATTILA” SI RICOLLEGA AD UN’ ALTRA LEGGENDA LEGATA AL CONDOTTIERO UNNO, SECONDO CUI, AL SUO PASSAGGIO DURANTE IL RITORNO IN UNGHERIA, VI NASCOSE UN IMMENSO TESORO CHE, OVVIAMENTE, NON E’ MAI STATO TROVATO.

QUESTA LOCALITA’ E LEGATA AD UN AVVENIMENTO STORICO. DURANTE L’ INVASIONE TURCA DEL 1478 (VEDI ARTICOLO “ INCURSIONI TURCHE ”) LA DIFESA VENEZIANA FU AFFIDATA A “CARLO DA MONTONE” . IL CONDOTTIERO DELLA SERENISSIMA ORGANIZZO’ UNA DIFESA BEN CONGEGNATA CHE COSTRINSE I TURCHI A CAMBIARE I LORO OBIETTIVI. L’ ARMATA TURCA DEVIO’ VERSO CAPORETTO, CON L’ OBIETTIVO DI RISALIRE L’ ISONZO ED INVADERE LA CARINZIA. ARRIVATI A PONTEBBA PROSEGURONO VERSO CASON DI LANZA SEGUENDO IL CORSO DELLA CERNIOLA. IN PROSSIMITA’ DI PLAN DE LANZE EBBE LUOGO UN SANGUINOSO SCONTRO TRA TURCHI E VOLONTARI CARNICI ALLEATI ALLA SERENISSIMA. UNA BATTAGLIA CRUENTA CHE SI CONCLUSE CON LA VITTORIA CARNICA. DA QUESTO MOMENTO LA REALTA’ SI MESCOLA CON LA LEGGENDA SECONDO LA QUALE L’ APPELLATIVO DI “PLAN DE LANZA” HA UNO STRETTO LEGAME CON L’ESITO DI QUESTA BATTAGLIA. I TURCHI DOVETTERO SUBIRE UNA PESANTE SCONFITTA E, FURONO COSTRETTI AD ABBANDONARE LE LORO ARMI SUL LUOGO DELLO SCONTRO.