FRIULI ARCANO

 NEL FRIULI VENEZIA GIULIA, IN MOLTE LOCALITA’ DELLE ALPI CARNICHE E NEL CARSO TRIESTINO  SONO SATI RINVENUTI OGGETTI PROVENIENTI  DA ABITAZIONI E NECROPOLI RISALENTI AD EPOCA PRE-ROMANA TRA IL V  E  IL IV SECOLO a.C..  PERIODO IN CUI   ERANO INSEDIATE LE POPOLAZIONI CELTICHE E VENETICHE.  .

CHIAMATI DAI GRECI  “OI KELTOI”, I CELTI ERANO UNA POPOLAZIONE NOMADE  ORIGINARIA DELLA MESOPOTAMIA CHE DA ALCUNI SECOLI SI ERA INSEDIATA IN TUTTO IL NORD EUROPA. I GRUPPI  CHE OCCUPARONO  LA  SPAGNA ERANO CHIAMATI DAI ROMANI   “ IBERI”  MENTRE  QUELLI STANZIATI IN FRANCIA ERANO CHIAMATI  “GALLI” . ALRI GRUPPI DI ORIGINE CELTICA (BOI) PROVENIENTE DA NORD SI ESPANSERO RAGGIUNGENTO LE CITTA’ DI RIMINI, PIACENZA E BOLOGNA.  IL RAMO CHE SI STANZIO’ SULLE MONTAGNE DELLA CARNIA VENNE BATTEZZATO DAI ROMANI CON IL NOME DI “GALLI CARNI” O SEMPLICEMENTE “CARNI”;  ESSI  OCCUPARONO LE REGIONI DELLA CARINZIA, DELLA STIRIA, DELLA CARNIOLA, E I MONTI DEL VENETO E DEL TRENTINO,  MONTEBELLUNA, MONTEBELLO VICENTINO,   FINO A GIUNGERE  SAN FLORIANO DI POLCENIGO OLTRE IL FIUME LIVENZA  DOPO AVER ATTRAVERSATO IL  PASSO DEL MONTE CROCE CARNICO.  SI TRATTAVA DI  NOMADI  DEDITI  ALLA PASTORIZIA,  MA CHE COL TEMPO  SI TRASFORMARONO IN AGRICOLTORI ,  ESTRATTORI DI MINERALI ED ABILI ARTIGIANI  NELLA LAVORAZIONE DELL’   ORO,  DELL’ ARGENTO, DEL FERRO E DEL LEGNO.  PRATICAVANO IL CULTO DEL SOLE  RAPPRESENTATO DAL DIO “BELENO” A CUI SEGUIVANO  ALTRE DIVINITA’  MINORI COLTE NEI  FENOMENI DELLA NATURA E ALTRI DEI PARAGONABILI A QUELLI ROMANI;  IL DIO LUG ERA IL MESSAGGERO,  BELANU IL GUARITORE,  TOUTATIS DIO DELLA GUERRA, TARANIS SIGNORE DEL TUONO, BELIZAMA INIZIATRICE DELLE ARTI, CERNUNNOS  DIO DELLA FERTILITA’.  GLI STUDIOSI SONO RIUSCITI A RICUPERARE I NOMI DI 374 DIVINITA’ .   GRANDISSIMA IMPORTANZA AVEVANO I CULTI BASATI SULLE FASI SOLARI, LUNARI,  DELLE STAGIONI, DELL’ ACQUA E DELLA FERTILITA’.  I DRUIDI ERANO UN’ANTICA CASTA SACERDOTALE CHE DETENEVA LA CONOSCENZA, LA SAGGEZZA E LA SAPIENZA  (DRUAD = SAPIENTE), CONOSCEVANO L’ASTRONOMIA ED DISPONEVANO DI UN CALNDARIO COMPOSTO DA 62 MESI E DIVISO IN 5 CICLI SOLARI. LE CREDENZE DI UNA VITA DOPO LA MORTE E’ TESTIMONIATA DALLA PRESENZA DI OGGETTI E MONILI NELLE TOMBE A FIANCO DELLE URNE CONTENENTI LE CENERI DEI DEFUNTI. NELLE NECROPOLI SONO STATE RINVENUTE MOLTE URNE CINERARIE SEPOLTE ASSIEME AL CORREDO  FUNEBRE  DEL DEFUNTO;  GIOIELLI, MONILI, OGGETTI PREZIOSI, FIBULE, PERLE DI VETRO COLORATO, PENDAGLI RAFFIGURANTI DEI CAVALLI, ORNAMENTI D’ARGENTO, TORQUES NELLE TOMBE  FEMMINILI ED ARMI IN QUELLE MASCHILI.  L’IMPORTANZA DEL CORREDO FUNEBRE E’ FONDAMENTALE PER GLI STUDIOSI, CON ESSO SI PUO’ RISALIRE ALL’ APPARTENENZA  DEL  CETO SOCIALE DEL DEFUNTO. LA VALLE DEL TAGLIAMENTO E’ RICCA DI QUESTI RITROVAMENTI SOPRATTUTTO LUNGO LA  VIA COMMERICALE CHE CONGIUNGEVA LA CARINZIA AL VENETO.

I CELTI ORIGINARIAMENTE ERANO UN POPOLO NOMADE, VIVEVANO IN GRANDI CASE SOVRASTATE DA TETTI A CUPOLA, COSTRUITE CON ASSI, VIMINI E PAGLIA,  FORSE AL LORO INTERNO CIRCOLAVANO ANIMALI SEMISELVATICI.  L’ OPPIDA  (OPPIDUM) E’ UN PARTICOLARE TIPO VILLAGGIO  SORTO IN EPOCA RECENTE ,  SI TRATTAVA DI  ABITAZIONI  PROTETTE  DA UNA CINTA FORTIFICATA.   I CELTI INIZIARONO A COSTRUIRE GLI OPPIDA  NEL MOMENTO IN CUI SI STANZIARONO NELLE  ZONE PIU’ FERTILI.  QUESTE COSTRUZIONI  SORSERO  LUNGO LE VIE COMMERCIALI  PIU’ BATTUTE O IN PROSSIMITA’ DI GIACIMENTI MINERARI.   ALL’ INTERNO DELGLI OPPIDA SI SVOLGEVANO TUTTE LE ATTIVITA’ QUOTIDIANE.  

L’ ALTURA DEL MONTE SORASTRI PRESSO LA LOCALITA’ DI RAVEO  ( FRIULI VENEZIA GIULIA)  CONTROLLA LE VALLATE DEI FIUMI DEGANO E TAGLIAMENTO  IL SITO  RIVESTE UN’ IMPORTANZA FONDAMENTALE. SI TRATTAVA DI UN LUOGO SACRO DOVE VENIVANO CONSERVATE LE SPOGLIE DEI NEMICI VINTI SACRIFICATI  ALLE DIVINITA’  ASSIEME ALLE LORO ARMI.  QUESTO GENERE DI CULTO PROSEGUI’ FINO A PRIMA ETA’ IMPERIALE ROMANA.  LA MONTAGNA E’ ALTA  900 METRI, QUI SONO STATE RITROVATE ARMI DA OFFESA (SPADE E CUSPIDI DI LANCIA) E DA DIFESA (UMBONI DI SCUDO E PEZZI DI ELMO).  I RITI PROPIZIATORI VENIVANO PRESIEDUTI DAI DRUIDI.  

NEL FRIULI VENEZIA GIULIA E PARTE  DEL VENETO VI SONO MOLTE TRACCE DI LUOGHI SACRI.  RICORDIAMO LA LEGGENDA DELLA SPADA DI MARTE CERCATA DA  ATTILA, RISULTEREBBE SEPOLTA IN UN LUOGO DEL FRIULI,  CASON DI LANZA,  PROBABILMENTE DESINATO ALLA SEPOLTURA DEI NEMICI E DELLE LORO ARMI, USANZA TIPICA DI QUESTO POPOLO. ATTUALMENTE PRESSO LA LOCALITA’ DI PAULARO , ESISTE UNA GROTTA CHIAMATA  “LA GROTTA DI ATTILA”,  RESIDUI DI FERRO SONO VISIBILI SUI SASSI DEL TORRENTE.  IL CORSO D’ACQUA SCORRE FINO A RAVINIS NEI PRESSI DI UN CIMITERO CELTICO, SI TRATTA DI UN’ ACQUA CONTENENTE MINERALI FERRUGGINOSI.

NELL’ANNO 1995 NELLA LOCALITA’ DI MISICINIS DI PAULARO,  E’ STATA FATTA UNA SCOPERTA ARCHEOLOGICA DI ENORME RILEVANZA;   LA SCOPERTA DI UN SEPOLCRETO CON 173 TOMBE  CINERARIE CON IL RECUPERO DI CIRCA 800 REPERTI.   UNA DELLE URNE DOVEVA APPARTENERE AD UN PERSONAGGIO DI REGALE IMPORTANZA, PROBABILMENTE SI TRATTAVA DI UNA REGINA, AL SUO INTERNO C’ERANO UNA CINQUANTINA DI GIOIELLI, SPILLONI IN BRONZO, STATUINE DI CAVALIERI A CAVALLO, UN COLTELLO IN FOGGIA FEMMINILE, UN SCETTRO CON INSEGNE RELIGIOSE.   TRA LE CENERI DEL DEFUNTO ERANO VISIBILE FRAMMENTI DI OSSA CHE  HANNO PERMESSO DI PROCEDERE AD UNA DATAZIONE CON LA PROCEDURA AL CARBONIO 14.  LE ANALISI FANNO RISALIRE L’ EPOCA DELLA SEPOLTURA AD UN PERIODO PRE-CELTICO. 

TRA BASOVIZZA E OPICINA IN PROVINCIA DI TRIESTE,  ESISTE UN LUOGO DENOMINATO  “ LA DOLINA DEI DRUIDI” (vedi art. LA DOLINA DEI DRUIDI),  DOVE SORGE UN TEMPIETTO DEDICATO AL DIO CERNUNNOS DIVINITA’ DELLA FERTILITA. NELL’ ONONIMA” DOLINA DI BASOVIZZA” (vedi art. IL MISTERO DELLA DOLINA DI BASOVIZZA)  UNA STRUTTURA IN PIETRA  A FORMA DI TEATRO, FORSE RAPPRESENTA UN ANTICO TEMPIO O UN CALENDARIO LUNARE.

SIA PER I CELTI CHE PER I VENETI L’ ACQUA ERA UN ELEMENTO RISPETTATO E DIVINIZZATO ,  NECESSARIA  PER LA VITA DELL’UOMO E DEGLI ANIMALI ,  ESSENZIALE  PER LA  FORESTA E LE COLTIVAZIONI. NELLA LOCALITA’ DI MONTEREALE,  DURANTE LA CAMPAGNE DI SCAVO,  DEGLI ANNI  ’80 E ’90,   SONO STATE DISSOTTERRATE  DAL GRETO DEL CELLINA ASCE, SPADE E PUNTE DI LANCIA,  SICURAMENTE ARMI SOTTRATTE A NEMICI VINTI E  OFFERTE IN SCARIFICIO AL FIUME .  CAELINA, LUOGO CITATO DA PLINIO IL VECCHIO NEL NATURALIS HISTORIA (vedi art. LE 4 CITTA’ PERDUTE) POTREBBE COINCIDERE CON L’ ATTUALE LOCALITA’  DI MONTEREALE VALCELLINA.  A RAFFORZAERE QUESTA TEORIA SONO ALCUNI RITROVAMENTI IN QUESTA ZONA DI OGGETTI RISALENTI ALL’ ETA’ DEL BRONZO – VASELLAME IN BRONZO ED IN TERRACOTTA, CORREDI FUNERARI, ARMI,  FIBULE, DI POPOLAZIONI VENETICHE,   PERLE  D’ AMBRA    DI MATRICE  ORIENTALE.

LA CITTA’ DI MEDUNO (PN)  – MEDIO DUNUM (IN MEZZO AI MONTI) PROBABILMENTE    DERIVA DAL TOPONIMO DI ORIGINE CELTICA, DA NON CONFONDERSI CON MEDUNA  (TV) CHE INVECE PRENDE IL NOME DALL’AFFLUENTE  “MEDUNA” CHE SI RIVERSA SUL FIUME LIVENZA. NELLA LOCALITA’ DI CIAGO, UNA BORGATA DI MEDUNO E’ RIAFFIORATA UN’ ANTICA LAPIDE DENOMINATA “PIETRA DELL ‘AGA”  (PIETRA DELL’ACQUA)  DI ORIGINE CELTICA,  PROBABILMENTE  UTILIZZATA NELLE CERIMONIE  SACRIFICALI.

IN VIA MOLINAT   A MANIAGO,  IN UN TERRENO  SASSOSO  APPARIVANO DELLE MACCHIE GRIGIASTRE.   GLI SCAVI EFFETTUATI IN QUEL PUNTO RIPORTARONO ALLA LUCE UN SEPOLCRETO CON TOMBE AD  INCINERAZIONE DI ORIGINE CELTICA ACCOMPAGNATE DAL CORREDO FUNEBRE DEI DEFUNTI: FRAMMENTI DI TORQUES IN BRONZO, 2 FIBULE AD ARPA IN ARGENTO E ALTRI ANELLI E FIBULE IN FERRO.