I BUNKERS DI TRIESTE

TRIESTE, 17 OTTOBRE 1986.

TERMINAVA L’ANNO DEL SERVIZIO MILITARE. ARRIVAI A TRIESTE IL 31 0TTOBRE 1985 DESTINAZIONE: CENTRO ADDESTRAMENTO RECLUTE (CAR) PRESSO IL “BATTAGLIONE FANTERIA MOTORIZZATA SAN GIUSTO” DOVE TRASCORSI CIRCA UN PAIO DI MESI; SUCCESSIVAMENTE IL TRASFERIMENTO AL 14 GRUPPO DI ARTIGLIERIA CAMPALE “MURGE” ED INFINE LA DESTINAZIONE DEFINITIVA : “REPARTO COMANDO TRUPPE TRIESTE” CHE AMMINISTRAVA TUTTE LE CASERME LIMITROFE. ALLORA IGNORAVO LA FINALITA’ DI QUESTO PROGETTO, POI, COL PASSARE DEGLI ANNI, MI RESI CONTO DI ESSERE STATO UNA PEDINA IN UNA SCACCHIERA MOLTO COMPLESSA. L’ ORGANIZZAZIONE MILITARE DELLA CITTA’ DI TRIESTE NASCEVA CON LA RIFORMA DEL 1975 CON IL FINE DI PROTEGGERE LE LINEE DIFENSIVE AI CONFINI DELLA NAZIONE DA UN PERICOLO RAPPRESENTATO DAI PAESI DELL’ EST, PROGETTO ALLINEATO AL PATTO ATLANTICO DELL’ APRILE DEL 1949. L’ ACCORDO STABILIVA IL RIPRISTINO DELLE FORTIFICAZIONI SU TRE LINEE DIFENSIVE: IL CONFINE JUGOSLAVO, IL FIUME ISONZO ED IL FIUME TAGLIAMENTO. IL PIANO PREVEDEVA DI RIMETTERE IN FUNZIONE LE POSTAZIONI COSTRUITE DALLE TRUPPE TEDESCHE DURANTE L’ OCCUPAZIONE.

IL GOLFO DI TRIESTE, IN PASSATO FU UN PUNTO STRATEGICO PER LA GERMANIA NAZISTA QUALE CENTRO LOGISTICO E DI COLLEGAMENTO CON IL FRONTE BALCANICO, PROPOSITO CHE ORIGINO’ LA STRATEGIA DI COSTRUIRE UNA SERIE DI POSTAZIONI DIFENSIVE DI PRIMARIA IMPORTANZA. SOTTO LE COLLINETTE DI NATURA CARSICA CHE FORMANO LA CITTA’, ESISTE UNA FITTA RETE DI BUNKERS, ALCUNI DI MATRICE ITALIANA UTILIZZATI COME RIFUGI ANTIAEREI ED ALTRI COSTRUITI DAI TEDESCHI. LE TRUPPE TEDESCHE ENTRARONO A TRIESTE DOPO L’ ARMISTIZIO DELL’ OTTO SETTEMBRE 1943. FECE SEGUITO L’ OPERAZIONE WOLKENBRUCH (OPERAZIONE NUBIFRAGIO), UN’ OFFENSIVA MILITARE VOLTA ALL’ OCCUPAZIONE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA, DELL’ ISTRIA E DELLA PROVINCIA DI LUBIANA. QUESTE ZONE IL 9 OTTOBRE DEL 1943 PASSARONO SOTTO IL CONTROLLO TEDESCO AL COMANDO DEL GENERALE PAUL HASSER – COMANDANTE DEL II SS PANZERKORPS, CON IL GRADO DI SS. OBERST-GRUPPENFURER, IL PIU’ ALTO GRADO DELLE SS. CON QUESTA OCCUPAZIONE, LA GERMANIA, NON SOLO PRESE IL CONTROLLO MILITARE, MA ANCHE QUELLO CIVILE AMMINISTRATIVO DI QUESTE REGIONI. L’OPERAZIONE ADRIATICHES KUSTENLAND – OZAK– SOTTO IL CONTROLLO DEL COMMISSARIO SUPREMO FRIEDRICH RAINER, PREVEDEVA UN PIANO DI AMPI RASTRELLAMENTI CON LO SCOPO DI ELIMINARE I PARTIGIANI ITALIANI E JUGOSLAVI. L’ OCCUPAZIONE DI TRIESTE TERMINO’ NEL 1945.

I BUNKERS COSTRUITI DALLE SS, DIVERGONO DA QUELLI ITALIANI SIA PER LA LORO COMPLESSITA’ STRUTTURALE, SIA PER IL LORO DIVERSO IMPIEGO. UNICA FUNZIONE DEI RIFUGI ITALIANI ERA QUELLA DI RIFUGIO ANTIAEREO MENTRE I RIFUGI TEDESCHI EBBERO AMPIO UTILIZZO: MAGAZZINI, UFFICI LOGISTICI, STANZE PER UFFICIALI, DEPOSITI PER CARBURANTI, ARMERIE, GARAGE PER MEZZI CORAZZATI E STANZE UTILIZZATE COME INTERROGATORI E DI TORTURA. PROBABILMENTE IN QUALCHE GALLERIA SONO STATE IMMAGAZZINATE OPERE D’ ARTE DESTINATE A BERLINO E RICCHEZZE SOTTRATTE AGLI EBREI.

IL COMPLESSO DI GALLERIE SOTTERANEE PIU’ ESTESO, E’ LA “KLEINE BERLIN” (PICCOLA BERLINO) ED E’ SITUATA IN VIA FABIO SEVERO N.11 DISTANTE CIRCA 450 METRI DALL’ EX OSPEDALE MILITARE, ATTUALMENTE ADIBITO A MUSEO. E’ COSTITUITO DA TRE RICOVERI COSTRUITI DAGLI ITALIANI ED UTILIZZATI DAI CIVILI ESCLUSIVAMENTE COME RIFUGIO ANTIAEREO COLLEGATI AD UN RICOVERO TEDESCO UTILIZZATO ANCHE COME CENTRO LOGISTICO E MAGAZZINO. CON L’ APPELLATIVO DI “KLEINE BERLIN”, I TRIESTINI VOLLERO COMPARARE LA STRUTTURA LOCALE CON LA RAGNATELA SOTTERRANEA DELLA CAPITALE TEDESCA.

LA KLEINE BERLIN NON E’ L’UNICO COMPLESSO DI GALLERIE SOTTERANNE CHE SORGONO SOTTO LE ABITAZIONI E LE STRADE DI TRIESTE. I BUNKERS TEDESCHI ERANO UTILIZZATI CON IL FINE DI OCCULTARE ORDIGNI BELLICI, MEZZI MILITARI, DOCUMENTI E TESORI SOTTRATTI AGLI EBREI DEPORTATI. L’ ABITAZIONE DEL GENERALE GLOBOCNIK (SOPRANNOMINATO IL BOIA DI LUBLINO E SUPERVISORE DEI CAMPI DI CONCENTRAMENTO IN POLONIA) ERA COLLEGATA, MEDIANTE UN PASSAGGIO SEGRETO CON ACCESSO TRAMITE UNA SCALA A CHIOCCIOLA, AD UNA DI QUESTE GALLERIE. A GLOBOCNIK ERA STATO AFFIDATO IL COMPITO DI COORDINAMENTO DELLE UNITA’ PRESENTI A TRIESTE PER SOPPRIMERE LA LOTTA PARTIGIANA. FEDE ERIGERE UN CAMPO DI DETENZIONE DENOMINATO “RISIERA DI SAN SABBA” DOTATA DI UN FORNO CREMATORIO A CUI ERANO DESTINATI EBREI, PARTIGIANI, ITALIANI E JUGOSLAVI.

IL MISTERO DI VILLA NECKER

L’ IPOTESI DEL COLLEGAMENTO DI UN TUNNEL SOTTERRANEO A VILLA NECKER SEDE DEL COMANDO TRUPPE TRIESTE FINO AL 1986 NACQUE DOPO LE POSA DELLE FONDAMENTA DI UNA COSTRUZONE IN VIALE TERZA ARMATA N.17. SOTTO LO SCAVO SI CREO’ UN VUOTO CHE LE COLATE DI CEMENTO NON RIUSCIVANO A COLMARE. DALL’ ISPEZIONE RISULTO’ CHE ERA STATA FORATA LA VOLTA DI UNA GALLERIA LATERALE CHE SI COLLEGAVA A VIA NAPOLEONE BONAPARTE, IL CEMENTO AVEVA INGLOBATO UN PANZER TEDESCO ABBANDONATO DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE. L’ INGRESSO IN VIA BONAPARTE FU ISPEZIONATO NEL 1990 DAGLI SPEDEOLOGI SOLO PER 200 METRI, IN QUANTO LA GALLERIA ERA BLOCCATA DA UNA PORTA METALLICA NON SUFFICENTEMENTE LARGA PER CONSENTIRE IL PASSAGGIO DEL CARROARMATO. L’ IPOTESI CHE LA GALLERIA POTESSE AVERE UN ALTRO INGRESSO AL BUNKER E’ REALISTICA. SECONDO ALCUNI ESPERTI, L’ INGRESSO SEGRETO SAREBBE SITUATO IN UN PUNTO DEL GIARDINO DELLA VILLA, LA SISTEMAZIONE DEL TUNNEL ITALIANO SAREBBE INIZIATA DOPO LA RIFORMA MILITARE DEL 1975 E LO STESSO TUNNEL SAREBBE STATO UTILIZZATO DURANTE GLI ANNI DELLA GUERRA FREDDA, PRESUMIBILMENTE, PER NASCONDERE ARMAMENTI DESTINATI ALLA DIFESA DEL TERRITORIO NAZIONALE. LA GUERRA FREDDA, SULLA CARTA, TERMINO’ CON LA CADUTA DEL MURO DI BERLINO NEL 1989. SEBBENE VILLA NECKER, IN DETERMINATE OCCASIONI, SIA STATA RIAPERTA AL PUBBLICO, RIMANE SOTTO IL CONTROLLO DELL’ ESERCITO ITALIANO E, FINO A QUANDO SARA’ PROTETTA DA SEGRETO MILITARE, SARA’ DIFFICILE INDIVIDUARE L’INGRESSO AL BUNKER CHE,PROBABILMENTE, NON E’ MAI STATO SMALTELLATO.

GALLERIA FOTO