
Adagiata nell’immensa campagna, circondata da immense colture viticole, affiancata dal fiume Tagliamento, si erge l’antica cittadina di Valvasone, (VALVASONE) un luogo testimone di alcune importanti vicende storiche. La città ricorda le vittime dell’anno 1499 trucidate sul bordo fiume Tagliamento; in quell’anno i turchi sgozzarono centinaia di prigionieri in prossimità del guado, e, con il loro sangue, si tinse di rosso il fiume in piena. Il 1499 è ricordato come “l’anno del serpente di fuoco”, ad indicare il percorso di morte, distruzione ed interi villaggi bruciati.
Tre secoli dopo, il 16 marzo 1797, durante la prima campagna d’Italia, l’esercito francese guidato da Napoleone Bonaparte si scontrò con l’esercito asburgico comandato dall’arciduca Carlo di Techen. Sul letto del fiume Tagliamento ebbe luogo una sanguinosa e cruenta battaglia che segnò le sorti della guerra.
Secoli di storia non hanno cancellato la bellezza del centro di Valvasone, i palazzi ed il castello della piazzetta riconducono all’epoca medievale esaltata nelle rievocazioni storiche stagionali.
La costruzione del Duomo del Santissimo corpo di Cristo iniziò nel 1449 su richiesta dai conti di Valvasone, con la finalità di custodire “la sacra tovaglia di “Gruaro”. La chiesa, inizialmente assunse uno stile tardo romano, saranno le successive restaurazioni a trasformarlo nell’attuale neo-gotico.
All’interno del duomo è collocato l’organo che risale al 1532, ultimo esemplare della scuola veneta del ‘500, opera di Francesco Colombi. La cassa lignea, fu inizialmente, decorata dal “Pordenone”, e, dopo la sua morte, fu terminata da “Pomponio Amalteo”. Le opere rappresentano episodi biblici: la manna caduta dal cielo, il sacrificio di Isacco, il sacrificio di Melchisedech, le nozze di Cana, la cacciata dei mercanti dal tempio, la guarigione del paralitico dalla piscina, la moltiplicazione dei pani e dei pesci e la conversione di Maria Maddalena.

Incastonate sulla porta della chiesa le 24 formelle incise dall’artista friulano Edo Janich, simboleggiano alcuni episodi biblici e alcuni riferimenti relativi alla sacra tovaglia proveniente dalla parrocchia di San Giusto Martire di Gruaro trasferita al Duomo del Santissimo corpo di Cristo di Valvasone. Una serie di opere dal significato quasi alchemico, molte piccole raffigurazioni esprimono un significato singolo il cui insieme rappresenta l’immensità del cosmo. Il numero 24 simboleggia l’equilibrio e la pace interiore ed una connessione spirituale con le forze universali.


Le formelle rappresentano: il riposo del Padreterno, la creazione della luce, dei pesci, degli uccelli, di Adamo, di Eva, il peccato originale, la cacciata dal paradiso, la caccia, Caino e Abele, l’arca di Noè, la torre di Babele, il passaggio del Mar Rosso, le mura di Gerico, Davide e Golia, la nascita di Gesù, l’ultima cena, la morte in croce, la resurrezione, il miracolo eucaristico della tovaglia, la contesa della tovaglia, il Papa e l’arrivo a Valvasone della sacra tovaglia ora custodita all’interno della chiesa, in un reliquiario d’argento realizzato a Venezia.

La reliquia testimonia il miracolo accaduto nel 1294 a Gruaro alla parrocchia di San Giusto. L’avvenimento ebbe luogo sulla riva del fiume Versiola, mentre la perpetua stava lavando la tovaglia dell’altare della chiesa. Un’ostia caduta nella tovaglia di lino, rimasta attaccata ad una piega aveva lasciato delle macchie di sangue sul tessuto. Il miracolo venne autenticato nel 1330 dal vescovo di Concordia Giacomo d’ Ottonello da Cividale.

Ma perché la tovaglia è custodita a Valvasone?
La tovaglia del miracolo fu soggetta ad una disputa. Il miracolo avvenne a Gruaro, il vescovo che indagò sull’autenticità voleva trasferirla a Concordia entrambi territori appartenenti alla casata di Conti Cuccagna di Valvasone. Per trovare un accordo dovette intervenire la Santa Sede che autorizzò i conti di Valvasone a custodirla a patto che facessero costruire la chiesa dedicata al Santissimo Corpo di Cristo.
La costruzione dell’edificio terminò nell’anno 1483.
All’interno della chiesa, un antico atto notarile della Santa Sede firmata da Papa Niccolò V, risalente al 1454, sancisce l’affidamento a custodia della reliquia ai conti di Valvasone.
Annualmente, nella domenica in cui si celebra il Corpus Domini, la reliquia viene esposta ai fedeli e portata in processione .
Processione del 2 Giugno 2024.


Significato delle formelle presenti nel portone di ingresso della chiesa.

























