IN TUTTE LE ZONE CHE PRESENTANO UN ASPETTO GEOGRAFICO COLLINOSO E MONTUOSO NELLE REGIONI DEL VENETO E DEL FRIULI VENEZIA GIULIA, ESISTE UNA TRADIZIONE POPOLARE RICCA DI RACCONTI IN CUI SI RILEVA LA PRESENZA DI ALCUNI ESSERI FATATI O SOPRANNATURALI DI BASSA STATURA, IN GENERE DESCRITTI CON INDOSSO VESTITI E BERRETTI COLORATI DI ROSSO E DI VERDE, PROVENIENTI DA ZONE BOSCOSE, CHE SI PRESENTANO CON L’ INDOLE DI FARE SCHERZI PIU’ O MENO LEGGERI ALLE PERSONE. ALCUNE AZIENDE HANNO TRASFORMATO QUESTI LUOGHI E LE LORO LEGGENDE A SCOPO COMMERCIALE, COME LE ETICHETTE, CON L’ IMMAGINE DI FOLLETTI, INCOLLATE SULLE BOTTIGLIE DI BIRRA ARTIGIANALE TIPICHE DI ALCUNE VALLI DEL FRIULI E DEL VENETO, IMMAGINI FRUTTO CREDENZE POPOLARI RACCONTATE DA BOSCAIOLI, PASTORI E AGRICOLTORI DI MONTAGNA. COME SONO NATE QUESTE LEGGENDE? CHI SONO I PERSONAGGI FOLCLORISTICI IN ESSE RAPPRESENTATI? COME MAI SONO COSI’ DIFFUSE?
L’ ESISTENZA DEL POPOLO FATATO SI PUO’ RISCONTRARE NEI RACCONTI ANTICHI NELLE MITOLOGIE GRECHE, CELTICHE E ROMANE, ANTICHE STORIE CHE CON IL PASSARE DEI SECOLI SI SONO TRASFORMANTE CON QUELLE DELL’ ESISTENZA DI UN MONDO PARALLELO INVISIBILE ABITATO DA CREATURE DEFINITE COME FATE, FOLLETTI, ELFI, GNOMI E ALTRE CREATURE SIMILI. CON LA DIFFUSIONE DEL CRISTIANESIMO QUESTE CREATURE VENNERO CONFUSE CON GLI ANGELI CADUTI DAL CIELO , DEFINITI COME CREATURE SOPRANNATURALI META’ UOMINI E META’ ANGELI, PARAGONABILI AI SEMIDEI DELL’ ANTICA GRECIA. NELL’ EPOCA MEDIEVALE E NEL RINASCIMENTO TROVIAMO MOLTE CITAZIONI SU QUESTO TEMA CHE CESSARONO DOPO IL CONCILIO DI TRENTO (1545-1563) RISPOSTA DELLA CHIESA CATTOLICA ALLA RIFORMA PROTESTANTE. PROBABILMENTE, QUESTO GENERE DI RACCONTI ERA CONSIDERATO FUORVIANTE, FU QUESTO IL PERIODO CHE PRESERO LA FORMA DI RACCONTI LEGATI ALLA TRADIZIONE POPOLARE. QUESTA CULTURA CHE VENNE DIMENTICATA NEL MONDO CATTOLICO, SI TRASFORMO’ IN UN GENERE FAVOLISTICO, MA CHE NEI PAESI ANGLOSASSONI, PARTICOLARMENTE IN IRLANDA, E’ TUTT’ ORA ANCORA VIVA. ESISTONO ALCUNI LUOGHI IN ITALIA DOVE LA CREDENZA POPOLARE SI INTEGRA CON TESTIMONIANZE DI AVVISTAMENTI DI STRANI ESSERI MINUTI, QUALCHE VOLTA PERSINO MINACCIOSI, CHE SEMBRANO GLI STESSI PERSONAGGI DESCRITTI NEI RACCONTI O NEI LIBRI DI FAVOLE. QUESTI ESSERI SONO APPARSI NELL’ APPENNINO TOSCO-EMILIANO, E IN TUTTA LA CATENA ALPINA.
RACCONTI ANCESTRALI, SVILUPPATISI NEL MONDO CONTADINO DI PIANURA E MONTANO, ACCENNAVANO A BOSCHI ABITATI DA CREATURE CON SEMBIANZE TRA L’UMANO E L’ ANIMALESCO CHE SI MANIFESTAVANO DURANTE LA NOTTE INCUTENDO TERRORE. ERA CONSUETUDINE , TRA LE FAMIGLIE , BARRARE LE PORTE DURANTE LA NOTTE, APPOGGIARE SUI MOBILI RECIPIENTI CONTENENTI ACQUA BENEDETTA O ALTRI OGGETTI SACRI CHE SERVIVANO AD ALLONTANATE QUESTE ENTITA’. NEL LETTO VENIVA APPESA UNA CORONA DEL ROSARIO, SUL COMODINO APPOGGIATO UN CROCIFISSO, SUL LETTO VENIVA POSTO UN “CUORISIN” OVVERO UN SACCHETTINO CONTENENTE OGGETTI BENEDETTI COME RAMI DI OLIVO PETALI DI ROSE, CENERE, FRUTTA E ALTRI IMMAGINI BENEDETTE. IL CREPUSCOLO ERA ANNUNCIATO DAL SUONO DI UNA CAMPANA, QUEL MOMENTO, IN ALCUNE ZONE DEL FRIULI, ERA CHIAMATO IL “ DE PROFUNDIS” OVVERO L’ORA DELLA NOTTE; SI TRATTAVA DELL’ ORA DEL RIENTRO IN CASA E, SOPRATTUTTO, DURANTE L’ INVERNO VENIVA SEVERAMENTE RISPETTATA. PER I CONTADINI DELL’ EPOCA, IL BATTITO DELLE CAMPANE, COSTITUIVA UNA SPECIE DI AGENDA E LI AIUTAVA A COMPIERE LE FACCENDE DELLA GIORNATA OVVERO ALZARSI , LAVARSI, PREGARE, LAVORARE, PRANZARE, CORICARSI ; L’ ULTIMO SQUILLO INDICAVA L’ORA IN CUI APPARIVANO I PERSONAGGI DEL MONDO DI MEZZO. LO STRASIT O MALA ORA ERA LA MEZZANOTTE ORA IN CUI SI MANIFESTAVANO TUTTE LE NEGATIVITA’.
LA FRASE “ LA GNUT E JE PES BESTIIS”, TRADOTTA LA NOTTE E’ FATTA PER LE BESTIE (O IL DIAVOLO), E’ UNA FRASE TIPICA FRIULANA RIMASTA VIVA FINO AGLI ANNI ’60 , UN DETTO POPOLARE IN CUI IL TERMINE BESTIIS RAGGRUPPA MOLTE ENTITA’ : ANIME DI DEFUNTI, DIAVOLI, STREGHE, STREGONI E ANCHE LE CREATURE DEL PICCOLO POPOLO.
“SIDHE” (SI PRONUNCIA SCII) E’ UNA PAROLA GAELICA CHE INDICA IL POPOLO FATATO, PICCOLO POPOLO, POPOLO DELLE COLLINE CHE IN FRULI VIENE COLLEGATA A DUE ELEMENTI DELLA NATURA: LA TERRA RAPPRESENTATA DA GNOMI E FOLLETTI (IN FRIULANO “SBILFS”) E DELL’ ACQUA RAPPRESENTATA DALLE NINFE (AGANIS O ONDINE). GLI SBILFS SONO TIPICI FOLLETTI CARNICI DELLA VAL DEGANO’ CHE NELLA PARTE SISISTRA DELLA VALLE VEGNONO CHIAMATI “GANS”, NELLA ZONA DI PAULARO VENGONO CHIAMATI “GURIUS” O “GURIUZ” , DESCRITTI COME BURLONI E GELOSI CON L’INDOLE DI RUBARE DOLCI DALLE CUCINE. UNA LEGGENDA NARRA CHE QUESTO POPOLO COSTRUI’ UN CASTELLO META’ INTERRATO, DOVE VI NASCOSE UN ENORME TESORO MA, SUCCESSIVAMENTE, I SUOI COMPONENTI, FURONO TUTTI UCCISI DA UN ESERCITO STRANIERO ED IL LUOGO DELLA SEPOLTURA DEL TESORO NON FU MAI RIVELATO.
IN ALCUNE ZONE FRIULANE IL MITO DELLE AGANIS SI CONFONDE CON QUELLO DELLE “KRIVAPETE” CHE RAPPRESENTEREBBERO DELLE COMUNI STREGHE. IL TERMINE FRIULANO SBILS NON E’ RIFERITO AD UN SOLO ESSERE FATATO MA AD UNA CATEGORIA DI FOLLETTI. NEI RACCONTI FOLCLORISTICI VENGONO DESCRITTI DIVERSI TIPI DI SBILFS CON CARATTERISTICHE A VOLTE SIMILI A VOLTE DEL TUTTO DIFFERENTI.
PER TROVARE LA PRIMA CLASSIFICAZIONE DI QUESTE CREATURE DOBBIAMO RISALIRE AL 1500 QUANDO, IL MEDICO, ASTROLOGO E ALCHIMISTA SVIZZERO PARACELSO NEI SUOI SCRITTI INTRODUSSE UNA SUDDIVISIONE BASATA SUI QUATTRO ELEMENTI DELLA NATURA: TERRA, ARIA, ACQUA E FUOCO.
LEGATI ALL’ ELEMENTO TERRA ALCUNI ESSERI VENGONO DESCRITTI COL NOME DI PIGMEI. PROPABILMENTE SI TRATTA DEGLI GNOMI RAPPRESENTATI DA MASCHI E FEMMINE CHE POSSONO MANIFESTARSI IN MODO AMICHEVOLE O MALVAGIO.
ALL’ARIA APPARTENGONO LE SILFI O SILFIDI. SI TRATTA DI CREATURE ALATE E LEGGERE (LE FATE), SONO BENEVOLI MA VENDICATIVE SE SUBISCONO DEI TORTI.
L’ELEMENTO ACQUA E’ RAPPRESENTATO DALLE ONDINE O NINFE. SONO SPIRITI ACQUATICI CHE DIMORANO NEI CORSI D’ACQUA. TENDONO AD AVVICINARSI AGLI UOMINI.
LE SALAMANDRE O VULCANI SONO LEGATE ALL’ELEMENTO FUOCO . ABITANO IN PROSSIMITA’ DI VULCANI E SI MANIFESTANO COME LOBI LUMINOSI O LINGUE DI FUOCO. NELLA MITOLOGIA FRIULANA ESISTE UN FENOMENO NOTTURNO DEFINITO I FUOCHI FAUTI. IL ALCUNE ZONE APPARIVANO DELLE LUCI SIMILI A LINGUE DI FUOCO CHE NELLA CREDENZA POPOLARE ERANO CONSIDERATE ANIME IN PENA CHE CHIEDEVANO PREGHIERE PER LA LORO SALVEZZA DA NON CONFONDERE CON I VIEDINZ , ALTRI SPIRITI LUMINOSI.
CLASSIFICARE TUTTE LE CREATURE DEL PICCOLO POPOLO E’ UN’ IMPRESA ARDUA SE NON IMPOSSIBILE, SIA PERCHE’ SI TRATTA DI CREATURE MOLTO NUMEROSE E PERCHE’ GLI STESSI PERSONAGGI ASSUMONO DENOMINAZIONI DIVERSE A LIVELLO LOCALE. CERCHEREMO DI ESTRARRE DAI RACCONTI FOLCLORISTICI I LORO NOMIGNOLI PER POI DEFINIRNE LE CARATTERSTICHE.
MERCURIO 