
L’evento si ripete ogni anno in occasione della domenica dedicata alla celebrazione dell’ascensione. La teca che raccoglie due gocce del sangue di Cristo viene portata in processione ed esposta ai fedeli per l’adorazione e per il perdono dei peccati.
La celebrazione con il rituale della processione ebbe inizio nel 1755 e perdurò fino al 1976, anno un cui il terremoto sconvolse il territorio friulano causando morte e distruzione, un evento che diede priorità all’emergenza quotidiana causando un momentaneo abbandono del rito religioso. La festa dedicata al culto della santa reliquia aveva una durata di tre giorni, vi partecipavano centinaia di persone, molte provenienti da territori lontani come la Slovenia e la Croazia. Innumerevoli erano le richieste dell’immensa folla, spesso con speranza di miracoli, sono stati rilevati molti casi di esorcismo conto il maligno ed anche situazioni create dalla superstizione. Nel dialetto locale gli “spiritaz” erano persone possedute da demoni che venivano accompagnate a piedi fino a Clauzetto per esserne liberate.

La teca si trova, ancora oggi, custodita nella chiesa di San Giacomo di Clauzetto, in provincia di Pordenone. Attualmente viene portata in processione durante la festività coincidente con l’ascensione, occasione in cui viene concesso l’indulgenza plenaria del perdon grant (perdono grande); viene esposta ai fedeli, per il “perdon picul” (perdono piccolo) che si celebra la prima domenica di luglio e ogni prima domenica del mese.
Ma come è giunta una reliquia con il sangue di Cristo a Clauzetto?
Nei vangeli è riportato che sangue ed acqua uscirono dal costato di Cristo, dopo essere stato trafitto dalla lancia del centurione romano “Longino”. Secondo la tradizione ebraica, coloro che morivano di morte violenta dovevano essere sepolti con qualsiasi oggetto che si fosse macchiato del loro sangue. Una leggenda racconta che furono Maria e Giovanni a raccogliere gli indumenti con il sangue di Gesù in un’ampolla ma, forse, la più conosciuta, fa riferimento a Giuseppe di Arimatea, colui che prestò alla famiglia il sepolcro per raccogliere il corpo di Gesù e che si curò di raccogliere il suo sangue in un calice, il “sacro graal”.
Nel mondo sono state individuate diverse reliquie venute a contatto con il sangue di Gesù Cristo: due ampolle si trovano a San Giovanni in Laterano a Roma, una in Belgio, a Bruges, custodita nella cappella della basilica Heilig Bloed; nella basilica di sant’ Andrea a Mantova, sono presenti due reliquiari giunti per mezzo del centurione Longino.
Secondo “la leggenda aurea” di Jacopo da Voragine, la corona ed altri oggetti toccati o indossati da Gesù durante la “passione” furono nascosti dai suoi discepoli sul Golgota. Vennero riportati alla luce grazie alla regina Elena, madre dell’imperatore cristiano Costantino, che, nell’anno 320, ordinò di rovistare tra le macerie rimaste sul colle della crocifissione; secondo la sua descrizione dal terreno riaffiorarono un chiodo , un frammento dell’iscrizione e la corona di spine, ma è probabile che siano state raccolte altre reliquie di oggetti venuti a contatto con il corpo di Gesù.

La reliquia di Clauzetto è rappresentata da un grumo di sangue del Cristo, composto da 2 gocce, ma a quale evento si riferiscono?
San Filippo Neri pregava ricordando le 7 effusioni di sangue di Gesù versato: durante la circoncisione, nell’orto di Getsemani quando sudava, durante la flagellazione, quando gli fu posta la corona di spine, il momento della crocifissione delle mani e dei piedi e quando fu trafitto al costato con la lancia dal centurione Longino.

Il fatto che la reliquia si trovasse a Costantinopoli avvalora la teoria che facesse parte delle reliquie ritrovate e raccolte sul Golgota per poi essere state custodite dalla regina Elena.
La regina morì nell’anno 328. L’imperatore Costantino, due anni dopo, fece trasferire il suo corpo da Roma a Costantinopoli facendolo riposare all’interno del mausoleo di famiglia. Assieme alla regina madre vennero trasferiti a Costantinopoli molti oggetti sacri, comprese le reliquie rinvenute nella collina della crocifissione, tra cui, non è da escludere vi siano stati oggetti bagnati dal sangue di Gesù Cristo.
“Costantinopoli” è la città che lega la santa reliquia al paesello friulano di “Clauzetto”, perché sembra che il preziosissimo sangue di Gesù provenga proprio dalla capitale romana d’Oriente. La teca contenente il sangue del Cristo venne consegnata da un ambasciatore veneziano ad un membro della famiglia Cescutti di Clauzetto suo servitore . Nel 1755 il diplomatico veneziano inviato a Costantinopoli era “Andrea Lezze”.
Andrea era un fervente credente cristiano, nominato ambasciatore durante il massimo splendore dell’impero ottomano e costretto ad esercitare un difficile e ruolo. Probabilmente fu lui “il diplomatico” che consegnò la teca, contenente il grumo del sacro sangue di Gesù Cristo, al Cescutti come riconoscimento della fedeltà prestata durante il suo servizio, alla fine della sua carica, prima di rientrare a Venezia.
Il Cescutti custodì la reliquia nella propria casa fino a quando il parroco del paese “Antonio Cavallutti”, la ricevette in dono per la parrocchia. Un certificato rilasciato dal Patriarca di Venezia “Alvise Foscari” datato “28 maggio 1755” ne confermava l’autenticità.

Non sono state identificate fonti storiche che fanno riferimento alla reliquia, è probabile che la sua autenticità sia stata tramandata oralmente nel corso dei secoli. Non sappiamo nemmeno come l’ambasciatore veneziano ne sia giunto in possesso, si dovrebbe indagare nella sua attività e nelle sue conoscenze a Costantinopoli, sia politiche che religiose.

Il violento terremoto che nell’anno 1976 devastò il Friuli Venezia Giulia fece diminuire il gran flusso di pellegrini che si recavano al santuario. All’evento che aveva provocato morte e distruzione, seguirono anni di sacrifici e duro lavoro per la ricostruzione. Pur rimanendo un luogo di pellegrinaggio, di preghiera e di riflessione molto frequentato è venuta a mancare la presenza di grandi folle di pellegrini di un tempo e, forse, non solo a causa del terremoto. Le notizie di notizie di cronaca riportate dai mass-media riguardano ripetuti episodi di violenza; il fatto grave è che non si tratta di casi isolati, ma eventi che si ripetono quasi quotidianamente. Il male è rappresentato dal fatto che ci stiamo abituando alla loro continua frequenza, tanto farceli percepire come fatti “normali”. La società è cambiata e si sta ulteriormente evolvendo. Quello che possiamo rilevare, rispetto al 1976, è una notevole carenza di fede della nuova generazione, forse causata dal progresso e dal benessere. Le due gocce che compongono il grumo di sangue rappresentano l’unità divina. Solo rimanendo aggrappati alla fede si possiamo cambiare la società e combattere il male che serpeggia in essa. In un prossimo futuro sarà possibile ritrovare al Santuario di Clauzetto le grandi folle di un tempo?











Vedi la sacra spina di collalto
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Devo andare in settembre, mi sembra il giorno 8 c’è l’esposizione della reliquia.
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sono andata a Clauzetto per pregare davanti alla reliquia di Carlo e mi sono travata davanti ad una reliquia più importante. In questa chiesa c’è qualcosa di diverso, ci si sente atratti ad entrare e poi pervasi da una pace . Infine c’è un sacerdote, don Italico che trasmette questa serenita’ e accoglienza. Grazie Don ritornerò in questo luogo sereno , il balcone del friuli, veramente magico il contorno.
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